Ci ritroviamo, a distanza di quattro anni dal bicentenario, insieme al nostro Giacomo. Egli è ormai diventato un amico poiché abbiamo imparato a conoscerlo attraverso i diversi incontri. Ci sono, però, degli aspetti della sua personalità che, solo ultimamente, vengono posti a confronto con l’Opera e, di conseguenza, sono esaminati e discussi. Fino a poco fa, infatti, non venivano ritenuti di particolare rilievo e così si trascurava di studiare e approfondire i medesimi in corrispondenza con le liriche e le Operette Morali; allo stesso modo, certi passi dello Zibaldone, particolari che si trovano qua e là sparsi nell’Epistolario, nei Pensieri, e in altri Progetti letterari, non erano oggetto di particolare attenzione da parte dei leopardisti, (così come non lo erano episodi dell’infanzia e dell’adolescenza e prime esercitazioni poetiche).
Sono riflessioni che riguardano il quotidiano, il vissuto di ogni giorno, riflessioni personali sulla vita e sull’uomo che, senza avere la pretesa di toccare teoreticamente temi metafisici, fanno parte dell’esistenza di ognuno di noi.