Il manifesto degli “indignados” “Non ci occupiamo delle elezioni”

Il manifesto degli "indignados"  "Non ci occupiamo delle elezioni"

Gli “indignados” a Puerta del Sol

 

MADRID – Quella di oggi è una serata importante per i ragazzi di Puerta del Sol. A mezzanotte infatti scatta il divieto di manifestazioni ed atti di propaganda che coincide con la “giornata di riflessione” alla vigilia delle elezioni regionali e amministrative di domenica. La Giunta elettorale – con un solo voto di maggioranza –  ha proibito anche la protesta della Puerta del Sol 1 e la polizia potrebbe avviare lo sgombero per “far rispettare la legge”, come chiedono a gran voce tutti i candidati e i giornali del centrodestra. Ma il ministro degli Interni, il socialista Alfredo Perez Rubalcaba, è stato molto più cauto, e in conferenza stampa, ha detto che “la polizia deve essere impiegata per risolvere problemi e non per crearne di nuovi”, alludendo a quello che potrebbe succedere se ordinasse lo sgombero con la forza dei ragazzi accampati da quattro giorni nella piazza e lasciando capire che, per il momento, non ci sarà alcun intervento. Loro, gli “indignados” pensano ad altro. “La Giunta elettorale sbaglia: noi non facciamo alcuna propaganda elettorale”, ha detto una portavoce. E il movimento “Democracia real ya” (“Democrazia reale adesso”) ha ritirato i manifesti e gli striscioni nei quali invitava a votare in bianco o ad annullare il voto. Puerta del Sol non è una manifestazione e neppure

un accampamento: è una Agorà, e qui sta la sua forza.

LE FOTO DI UN LETTORE 2

I giovani – studenti, precari, disoccupati – hanno formato commissioni e si riuniscono in circolo, seduti per terra, a discutere con un megafono che gira di bocca in bocca. Tutto il lavoro e le discussioni si stanno concentrando nella elaborazione di un “manifesto minino” con i temi più importanti e le proposte per affrontarli che, alla fine, saranno messe ai voti.

Repubblica

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